Il Consiglio europeo straordinario del 9 e 10 febbraio ha affrontato sostanzialmente tre macrotemi riguardanti l'economia, le migrazioni e il sostegno all'Ucraina. E se su migrazioni e Ucraina sono state confermate le linee guida (più solidarietà tra Stati sulle migrazioni e robusto sostegno all'Ucraina aggredita) dei precedenti consigli, sui dossier economici si sono fatti dei passi avanti più dinamici e tesi a sviluppi operativi più agili rispetto al recente passato, in particolare sul fronte della difesa della competitività degli asset industriali continentali.
Verso aiuti di stato nell'Ue semplificati
I colloqui tra i leader europei al Consiglio sono serviti a dare il via libero politico agli sherpa già al lavoro da settimane sulla reazione da strutturare a livello Ue per proteggere le industrie europee. Si legge nel cominicato finale ".. le procedure devono essere rese più semplici, rapide e prevedibili e devono consentire di fornire rapidamente un sostegno mirato, temporaneo e proporzionato, anche mediante crediti d'imposta, nei settori strategici per la transizione verde che subiscono l'impatto negativo delle sovvenzioni estere o degli elevati prezzi dell'energia."
L’allentamento dei vincoli sugli aiuti di Stato per Berlino è un obiettivo non lontano dall'essere raggiunto. Al Consiglio di febbraio si è avuta conferma che per la Francia si tratta di un orizzonte sostanzialmente comune. Ne è stata la riprova il viaggio preliminare qualche giorno prima del consesso a Bruxelles dei ministri economici di Berlino e Parigi a Washington per comprendere quali margini negoziali sarebbero possibili per evitare l'imbarazzante collisione su fronti protezionsitici, in un quadro organico di solida e inevitabile alleanza transatlantica..
La reazione al piano di sostegno dell'amministrazione Biden (sotto il nome di Inflation Reduction Act) si va sempre più sostanziando con il ricorso ad un più agile dispiegarsi di investimenti miliardari alle industrie europee. Come noto, il pacchetto da 370 miliardi di dollari in dieci di incentivi e sussidi alle imprese che la Casa Bianca ha messo a disposizione delle imprese americane per sostenere la transizione delle tecnologie verdi e anche il Made in Usa ha allarmato le cancellerie europee.
Nuovi sviluppi sul Green Industrial Plan
l colloqui tra i leader euripei servivano a non frenare lo sforzo di sostenere asset e sviluppo industriale europeo e così è stato, a riprova che gli assi strategici della Commissione su Green e Digitale, decisivi per i futuri scenari planetari, occupano stabilmente la scena nei Consigli e ne innervano i principali fronti negoziali.
Al World economic Forum di Davos la presidente von der Leyen aveva gia anticipato un Green Deal Industrial Plan presentato poi all'inizio di febbraio oggi dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Il piano dovrebbe far parte del Green Deal europeo, che ci ha avviato sulla La strada della neutralità climatica e consentirà all’Unione europea di aprire la strada a livello globale nell’era industriale zero-net (emissioni nette zero, ndr). Dalle conclusioni del Consiglio si evince testualmente: "..sono necessari investimenti sia pubblici che privati finalizzati a colmare le carenze di investimenti che minano la crescita. Il Consiglio europeo
prende atto dell'intenzione della Commissione di proporre, prima dell'estate 2023, un Fondo per la sovranità europea volto a sostenere gli investimenti nei settori strategici".