Con la scomparsa il 31 gennaio 2023 del professor Luigi Pasinetti, viene a mancare una delle voci più autorevoli tra gli economisti a livello mondiale. A settembre scorso aveva compiuto 92 anni. Riportiamo, in ricordo, il suo profilo sulla pagina dell'Accademia dei Lincei della quale era autorevole membro dal 1986 :
"Prof. emerito dell'Università Cattolica del S. Cuore di Milano (già Reader in Economics all'Università di Cambridge, Inghilterra).
Luigo Lodovico Pasinetti ha ottenuto il Ph.D. in economia all'Università di Cambridge, Inghilterra, dopo aver trascorso periodi di studi nelle Università di Harvard (U.S.A.), Oxford e Cambridge (UK). Ha conseguito la prima cattedra in Italia di Econometria nel 1963 ed è stato chiamato all'Università Cattolica S.C di Milano.
Ha iniziato la sua attività scientifica pubblicando una formulazione matematica del sistema teorico ricardiano, seguendo l'interpretazione che Piero Sraffa ne ha dato nella sua edizione critica delle opere di Ricardo. Il suo nome è stato poi associato a due noti dibattiti nella teoria economica negli anni sessanta e settanta:
1) Il dibattito sul "teorema Pasinetti" secondo cui il tasso di profitto e la distribuzione del reddito pendino dalla propensione al risparmio dei "capitalisti", ma sono indipendenti dalla propensione al risparmio dei "lavoratori".
2) Il dibattito sulla teoria del capitale, che ha avuto origine dalla sfida di Samuelson e Levhari all'analisi di Sraffa sulla possibilità del "ritorno delle tecniche". (Pasinetti è stato il primo, per comune riconoscimento, a dare una dimostrazione dell'erroneità del 'non-switching theorem' di Samuelson-Levhari).
Questi contributi lo hanno collocato tra i critici dell'economia marginalista tradizionale.
Da un altro lato, in positivo, Pasinetti ha perseguito una vasta indagine sulle dinamiche fondamentali delle società industriali. Lungo le linee post-keynesiane ha svolto ricerche sulle dinamiche dei sistemi economici moderni, che sono caratterizzati da una crescita non proporzionale e da una dinamica strutturale, dovute a cambiamenti non uniformi degli aumenti della produttività, da settore a settore; e inoltre dalla struttura gerarchica dei bisogni dei consumatori (“legge di Engel”). Questa indagine lo ha portato all'elaborazione di nuovi strumenti analitici (l'analisi dei settori verticalmente integrati vs. l'analisi ‘input-output’) e alla proposta di innovazioni nella stessa metodologia economica, specialmente con riferimento ad una separazione di base delle relazioni tipiche delle società industriali da quelle specifiche relazioni che concernono invece gli aspetti istituzionali. Grazie a questa analisi, molte regolarità empiriche e un certo numero di contributi teorici, che precedentemente erano risultati difficili da assorbire nella teoria tradizionale, trovano ora una spiegazione teorica più naturale e molto più soddisfacente."
Antonio De Chiara @euroeconomie