EN - Europe’s economic recovery remains “below full potential” and exposed to many uncertainties. This is what the International Monetary Fund says in its report on the region, published Wednesday 23 October, which once again recommends reforms capable of “reversing the decade-long decline in productivity and reducing the 30% gap in per capita income with the United States”. Productivity, said the head of the Europe department, Alfred Kammer, “is a problem in every single European country” and solutions are needed on a national and community basis.
The European Commissioner for Economic Affairs Paolo Gentiloni responded to the suggestions of the IMF on his return from the Annual Meetings organized in the USA by the International Monetary Fund and the World Bank. In a meeting with the Italian press he acknowledged that "there are several deeply rooted national interests and making progress requires political commitment from both the Commission and the European countries, otherwise there is a risk that the recommendation will not be taken up".
IT - La ripresa economica dell’Europa resta “al di sotto del pieno potenziale» ed esposta a molte incertezze. Lo afferma il Fondo monetario internazionale nel suo rapporto sulla regione, pubblicato mercoledi 23 ottobre, che torna a raccomandare riforme in grado di "invertire il decennale declino della produttività e ridurre il divario del 30% del reddito pro capite con gli Stati Uniti”. La produttività, ha affermato il responsabile del dipartimento Europa, Alfred Kammer, “è un problema in ogni singolo Paese europeo” e servono soluzioni su base nazionale e comunitaria.
In merito sulla divergenza nella crescita tra aziende con sede nell'Ue rispetto a quelle statunitensi, Kammer ha in diverse occasioni ricondotto i differenti tassi di crescita a problemi di scala: gli Usa hanno un enorme mercato per beni e servizi all'interno del paese, il che riduce i costi unitari. Per raggiungere una scala simile le aziende europee devono invece rivolgersi in maggior misura oltre i confini Ue, il che comporta maggiori costi. Si sommano a questo gap, la burocrazia asfissiante e le complicazioni nell'accesso al capitale per crescere.
Il rapporto Fmi sull'Ue evidenzia che nel settore dei servizi finanziari in Europa ci sono costi interni tra paesi fino al 110 per cento.
Riecheggiano criticità evidenziate nei rapporti europei di Letta e Draghi, proprio sul mercato interno e la competitività.
Il Fondo Monetario esorta il governo di Berlino a puntare sul riammodernamento del sistema infrastrutturale, una esigenza che ritroviamo da tempo nell'agenda dei discorsi pubblici del ministro tedesco Habeck, pur consapevole che attuarla in recessione risulta più complicato del previsto.
La Commissione Europea accoglie i suggerimenti del Fondo monetario
Ai suggerimenti del Fondo monetario ha replicato il Commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni di ritorno dagli Annual Meetings organizzati negli Usa da Fondo Monetario Internazionale e World Bank. In un incontro con la stampa italiana Gentiloni ha riconosciuto che “ci sono diversi interessi nazionali molto radicati e fare passi avanti richiede impegno politico sia della commissione ma anche dei paesi europei altrimenti si rischia che la raccomandazione non venga raccolta” e ha aggiunto: "apprezzo i contributi del Fondo sulle questioni europee e ne prendiamo nota, sappiamo quanto vasto sia il menù delle cose da migliorare e le difficoltà del processo decisionale." Soffermandosi su alcuni dossier, su tutti il finanziamento comune, Gentiloni ha sottolineato come siano stati fatti "passi avanti straordinari" mentre sta segnando il passo lo sforzo per "rendere più forte e competitivo il mercato dei capitali e, non a caso, sia il Rapporto Letta che il rapporto Draghi insistono sulla debolezza del mercato finanziario".
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