EN- Meetings without European commissioners and with a handful of ministers: the EU boycott of the Hungarian rotating presidency of the EU has arrived at the Ecofin (Economic and Financial Council) - the traditional September meeting for finance ministers and central bank governors. After the dramatic visit of Prime Minister Viktor Orban to Russian President Vladimir Putin a few hours before Hungary began its rotating leadership of the Union, President Ursula von der Leyen's order was peremptory: no commissioner would go to the informal meetings organized by Budapest for the EU semester. And so it was.
IT - Riunioni senza commissari europei e con una manciata di ministri: arriva all'Ecofin (Consiglio di Economia e Finanza) - il tradizionale appuntamento di settembre per i ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali - il boicottaggio Ue della presidenza di turno ungherese dell'Ue. Dopo la visita plateale del primo ministro Viktor Orban al presidente russo Vladimir Putin a poche ore dall'avvio della guida a rotazione dell'Unione da parte dell'Ungheria l'ordine della presidente Ursula von der Leyen era stato perentorio: nessun commissario sarebbe andato alle riunioni informali organizzate da Budapest per il semestre Ue.
Prima di questi Consigli dei ministri economici, altri vertici ministeriali informali sono stati disertati. I Consigli di Esteri e Difesa sono stati convocati a Bruxelles e non più a Budapest grazie a un escamotage, ovvero la convocazione 'ad hoc' fatta dall'Alto rappresentante Josep Borrell. Gli otto Paesi presenti a livello di ministri sono Austria, Cipro, Repubblica Ceca, Italia, Lussemburgo, Malta, Slovacchia e Slovenia. Il boicottaggio è stato deciso a causa delle iniziative unilaterali in politica estera assunte dal premier ungherese Viktor Orban all'inizio della presidenza del Consiglio Ue.
Le assenze
Più recentemente alla riunione dei ministri dell' Agricoltura di Budapest le assenze non sono mancate. Coerentemente, Il vicepresidente della Commissione europea Dombrovskis e né il commissario all'Economia Gentiloni risultano assenti sia a Ecofin che a Eurogruppo nella capitale ungherese venerdì 13 e sabato 14 settembre.
La delegazione e il ministro dell'economia hanno invece assicurato la loro presenza non fosse altro che l'Italia ha la presidenza di turno del G7. Giorgetti è quindi ufficalmente a Budapest per aggiornare sui lavori del G7 per arrivare all'uso degli extraprofitti degli asset russi immobilizzati nell'agenda dell'Eurogruppo, il coordinamento dei ministri dell'Economia dell'Eurozona (forum indipendente dal Consiglio Ue e dalla presidenza ungherese). Sul piano politico, il distinguo del governo italiano dal boicottaggio della Commissione rimarca il disallineamento dell'esecutivo italiano dalla linea tracciata da Von der Leyen, Scholz, Macron e Sanchez dopo le elezioni europee.
Il ministro ungherese: “Non sono deluso”
In risposta alla stampa che chiedeva se fosse deluso dalle assenze, il ministro delle Finanze ungherese Varga, ha dichiraato, all'inizio dell'Ecofin, di non essere deluso precisando che "ogni Paese ha il diritto di decidere sulla propria rappresentazione. È libero decidere chi è la persona giusta per rappresentarlo." Si è avuta l'impressione che invece il sostanziale fallimento di Ecofin ed Eurogruppo a Budapest abbia reso palese come le velleità unilaterali di una minoranza di Paesi con governi a vocazione sovranista, nel caso specifico dell'Ungheria, non sortiscano gli effetti di autonomia decisionale nazionale declamati e depotenziano l'impatto di vertici destinati ad incidere solo in quanto collegiali.
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