Le parole pronunciate dal Premier italiano Draghi, in conferenza stampa, dopo il vertice di venerdi 18 marzo con Sanchez, Costa e, in videoconferenza, Mitsotakis, sono state significativamente riferite alla ricerca di una soluzione comune sul fronte degli approviggionamenti energetici : “Abbiamo molte sfide comuni a cui vogliamo trovare risposte comuni insieme a tutti gli altri partner dell’Unione europea. La sfida più urgente argomento di questo incontro è quella dell’energia”.
E’ proprio l’energia la chiave di volta per rimettere in moto le economie dei quattro Paesi euromediterranei che hanno deciso di presentarsi con una posizione comune e pragmatica al prossimo Coniglio europeo del 24 e 25 marzo. Fra le proposte avanzate la gestione europea di un mercato unico dell’energia e un impegno maggiore nella diversificazione delle fonti.
In una prospettiva più strategica, l'incontro di Roma va contestualizzato nella complessa congerie delle relazioni interne degli Stati dell'Unione. Secondo molti analisti, l'ntente cordiale dei quattro Paesi euromediterranei assolve ad una funzione di ribilanciamento, di marca intergovernativa e non necessariamente ostile, dell'ulteriore crescita del peso di Francia e Germania nei Consigli europei, i cui primi ministri hanno de facto gestito il dossier più importante ed influente, nonchè il fronte di dialogo più accreditato con Putin, seppur con esiti pressoche irrilevanti.
Ci sono tutti gli elementi per un animato Consiglio europeo, molto atteso anche per l'annunciata presenza dl Presidente statunitense Joe Biden, in Europa per partecipare anche al vertice straordinario della Nato sulla guerra in Ucraina.