Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea nella sua prima riunione del 2024 tenutasi giovedi 25 gennaio ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse: quello principale resta al 4,50%, quello sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 4,75%, quello sui depositi al 4,00%. La politica monetaria della zona euro resta quindi estremamente restrittiva, con costi elevati per chiedere prestiti e finanziamenti.
“Le nuove informazioni hanno confermato sostanzialmente la valutazione precedente circa le prospettive di inflazione a medio termine – ha spiegato la Bce nella nota pubblicata dopo l’incontro dei banchieri centrali –. A parte un effetto base al rialzo sull’inflazione complessiva legato all’energia, la tendenza al ribasso dell’inflazione di fondo è proseguita e i passati incrementi dei tassi di interesse continuano a trasmettersi con vigore alle condizioni di finanziamento. Le condizioni di finanziamento restrittive frenano la domanda, contribuendo al calo dell'inflazione”.
La conferma dei tassi era ampiamente prevista. L’inflazione nella zona euro è rientrata a livelli più normali, ma a dicembre ha comunque segnato un aumento, accelerando dal 2,4% di novembre al 2,9% dell’ultimo mese dell’anno. Un taglio del costo del denaro, però, dovrà arrivare nei prossimi mesi. Il 7 marzo, quando tornerà a riunirsi il Consiglio direttivo, gli economisti della Bce presenteranno ai banchieri centrali dei Paesi dell’euro le loro nuove stime.
Al momento la maggior parte degli analisti si aspetta un primo taglio dei tassi entro giugno, ma più facilmente nella seconda parte del semestre e forse proprio a metà anno (nel calendario della Bce la riunione di giugno è fissata per il 6).
In questo senso c’era molta attesa per le indicazioni della presidente Christine Lagarde nel corso della conferenza stampa. La presidente ha detto che la maggioranza dei consiglieri ritiene che "sia prematuro parlare di taglio dei tassi" e ha ribadito che tutto dipende dai dati che emergeranno più che dal calendario. Sulla situazione generale dell'economia della zona euro, Lagarde ha detto che secondo i primi indicatori c'è stata stagnazione nell'ultima parte dell'anno, con rischi per la crescita che restano "orientati al ribasso".
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