La presidenza di turno belga del Consiglio Ue ha comunicato in un tweet che gli ambasciatori presso l'Ue hanno concordato il mandato negoziale del Consiglio Ue su "un futuro strumento di riforma e crescita per i Balcani occidentali" del valore di 6 miliardi di euro in prestiti e sovvenzioni. Lo strumento proposto mira a sostenere la convergenza economica verso standard Ue dei partner nei Balcani occidentali. L'obiettivo è riuscire a far intraprendere una transizione strutturale verso riforme ad ampio raggio.
Lo strumento di sostegno s'inquadra nello sviluppo della politica per agevolare la graduale integrazione dei paesi dei Balcani occidentali nell'Unione europea. A seguire il dossier è stato il commissario per l'allargamento dell'Ue Oliver Varhelyi.
Il 1º luglio 2013 la Croazia è stata il primo dei sette paesi ad aderire all'UE, mentre l'Albania, la Bosnia-Erzegovina, il Montenegro, la Macedonia del Nord e la Serbia sono paesi candidati. Sono stati avviati negoziati di adesione e aperti capitoli di negoziato con Montenegro e Serbia, nel luglio 2022 sono stati avviati negoziati con Albania e Macedonia del Nord e nel dicembre 2022 il Kosovo ha presentato domanda di adesione all'UE.
L'aiuto dell'Unione europea resta imprescindibile per risolvere le principali questioni irrisolte, quali: il funzionamento e l'unificazione delle istituzioni in Bosnia Erzegovina, le relazioni tra la Serbia e il Kossovo, la stabilizzazione politica in Albania, il superamento delle divergenze etniche in Macedonia, l'attuazione dei percorsi per l'integrazione euroatlantica.
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