La riunione dell'Eurogruppo di giugno 2023 si è svolta il 15 del mese in occasione del 25° anniversario del consesso dei ministri economici dell'eurozona e il suo presidente Paschal Donohoe ha iniziato l'incontro con una breve riflessione su ciò che è accaduto dal 20° anniversario dell'Eurogruppo.
Dopo l'introduzione del presidente Donohoe, si è passati ad un aggiornamento del programma di lavoro per la seconda metà del 2023 e per la prima parte del 2024.
Sono tre i filoni di lavoro su cui i ministri si sono ripromessi di lavorare insieme.
In primo luogo, il coordinamento delle politiche fiscali e i comuni sforzi per ridurre l'inflazione.
In secondo luogo, il futuro dei mercati finanziari e dei capitali europei e sul grado di competitività della zona euro.
E in terzo luogo, il futuro digitale dell'euro e il suo ruolo di valuta di riserva internazionale.
La performance dell'eurozona. il confronto con le valutazione del FMI. Sulla riforma della governance si prende tempo.
è stata effettuata la valutazione periodica da parte del Fondo Monetario Internazionale della performance dell'area dell'euro e delle politiche dei Paesi dell'Eurogruppo. In questo quadro, l'Eurogruppo ha ricevuto, in particolare, l'aggiornamento sui recenti risultati economici di Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna e Cipro. C'è stato un ampio riconoscimento da parte dei convenuti che hanno parlato dei progressi compiuti a Dublino, Atene, Lisbona, Madrid e Nicosia nell'ultimo anno. Si è preso atto che le performance fiscali dei Paesi in oggetto, per molti versi, sono risultate superiori alla performance media dell'area dell'euro.
Più in generale, per il Fondo Monetario "un rapido accordo sulla riforma della governance economica e di bilancio dell'UE (Patto di stabilità, Ndr) supporterebbe la sostenibilità di bilancio a lungo termine". La posizione tedesca mira a restaurare regole uguali per tutti. Austria, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Estonia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Repubblica Ceca e Slovenia sposano la linea tedesca. Berlino giudica frammentata una politica di bilancio portata avanti in 27 modi diversi, tanti quanti gli Stati membri, che, semplificando, è la proposta di riforma avanzata dalla Commissione. In questo giudizio, stavolta la Germania è lontana dalla Francia che, al pari dell'Italia, spinge per approvare la riforma secondo le linee illustrate a maggio da Dombrovskis e Gentiloni. Quest'ultimo ha espresso in conferenza stampa l'auspicio che i prossimi Consigli tecnici giungano ad una intesa sulla futura governance, possibilmente nel semestre spagnolo di presidenza dell'Ue che durerà da luglio a dicembre del 2023. Un auspicio ribadito dal Commissario agli Affari Economici, oltre all'Eurogruppo del 15 giugno, anche a margine dell'Ecofin tenutosi nel giorno successivo.
I focus sui mercati dei capitali e finanziari dell'eurozona
All'Eurogruppo sono stati aggiornati i lavori sui mercati dei capitali e finanziari dell'eurozona. Il consesso dei Ministri ha ascoltato dalla BCE, dal FMI e dalla Commissione, quale portata hanno i mercati dei capitali all'interno dell'Unione europea e la natura di tali mercati dei capitali. Sono stati riscontrati progressi, altri vanno perseguiti. A detta del suo presidente, l'Eurogruppo vuole fare la differenza in futuro nel modo in cui i risparmi nell'Eurozona possono finanziarne la crescita. Saranno inoltre formulate raccomandazioni alla Commissione per il suo futuro programma di lavoro in questo settore.
La dimensione digitale dell'Euro
Il modo in cui nell'Eurozona sarà sviluppata la dimensione digitale dell'euro, è stato uno dei temi di discussione nel consesso. è un aspetto che viene preso in considerazione molto attivamente all'interno dell'Eurogruppo che ha valutato la posizione di questo progetto e ascoltato la BCE e la Commissione in merito al lavoro che hanno recentemente completato nella fase di definizione del progetto di euro digitale. I Ministri hanno avuto conferma che la Commissione è prossima a presentare una proposta legislativa in merito. è stato il presidente Donohoe a fornire precisazioni sull'impianto che presiede all'euro digitale: non è creare un euro digitale in sé, ma creare il quadro giuridico per la possibile emissione di un euro digitale in un momento futuro. Le questioni che i ministri hanno discusso il 15 giugno sono state l'importanza di sviluppare una narrazione convincente e chiara riguardo a quale sarebbe il valore aggiunto di questo sviluppo e la differenza che farebbe per la vita dei cittadini europei e per l'attività commerciale delle imprese all'interno dell’Unione Europea.
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