Il 45esimo meeting del Fondo Monetario Internazionale ha raccolto una serie di protagonisti dell'economia internazionale che, tra dichiarazioni e interventi, hanno offerto una serie di indicazioni sulle tendenze in atto.
Tra questi protagonisti, era molto attesa la Presidente della Banca centrale euopea Christine Lagarde in considerazione delle decisioni che sarà chiamata a prendere in uno scenario già difficile con la pandemia globale e ulteriormente complicato dall'aggressione bellica della Rusia ia danni dell'Ucraina.
In ottemperanza col mandato dell'istituzione europea che presiede, la Lagarde ha parlato d'inflazione e, nello specifico, delle pressioni inflazionistiche che ha confermato orientate al rialzo nel breve termine, ma in attenuazione più avanti. La Lagarde ha precisato che la Bce è inevitabilmente attenta all'impatto della Guerra in Ucraina sull'inflazione dell'Eurozona. in un contesto in cui l'onda lunga del Covid sta generando nuove difficoltà alle catene di approvvigionamento globali. "Se l'energia e altre materie prime dovessero aumentare ancora e le strozzature sugli approvvigionamenti peggiorare l'inflazione potrebbe essere più alta", ha avvertito la Presidente.
Sulla scorta di queste dichiarazioni, le intepretazioni di esperti e dei media internazionali hanno cercato conferme se non conforto da una intervista alla Bloomberg del vice presidente Luis De Guinos che ha parlato di una Bce che a giugno potrebbe decidere di iniziare lo stop degli acquisti del Quantitative easing nel mese di luglio aprendo la strada così, nello stesso mese, a un rialzo dei tassi di interesse.
"Non vedo ragione perchè non dovremmo interrompere il nostro programma di acquisto di asset a luglio" ha spiegato DE Guinos. Sul rialzo dei tassi (ora a -0,5% sui depositi e zero sui rifinanziamenti) "dovremo vedere le nostre stime, i differenti scenari, attualmente luglio è possibile e così settembre o più tardi".
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