La Banca centrale europea ha alzato i tassi d'interesse di 0,75 punti. Il tasso principale sale al 2%, il tasso sui depositi all' 1,5% e il tasso sui prestiti marginali al 2,25%. Lo si è appreso da una nota dopo la riunione del Consiglio direttivo, con decisioni che hanno rispettato le aspettative di media e mercati.
Nella nota si prevede peraltro di mettere mano a ulteriori aumenti dei tassi e si precisa che le decisioni saranno prese a ogni riunione di volta in volta.
La Bce "intende continuare a reinvestire, integralmente, il capitale rimborsato sui titoli in scadenza" del programma di acquisto titoli App "per un prolungato periodo di tempo successivamente alla data in cui ha iniziato a innalzare i tassi di interesse di riferimento". Nella nota non compaiono variazioni sulle decisioni riguardanti il quantitative easing. Anche per gli acquisti Pepp, la Bce conferma che "intende reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nel quadro del programma almeno fino alla fine del 2024".
Il Consiglio direttivo della Bce "ha deciso di modificare i termini e le condizioni applicati alla terza serie di operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine", le cosiddette Tltro, e modificherà i tassi di interesse applicabili alle Tltro3 a partire dal 23 novembre 2022 e di offrire alle banche ulteriori date per il rimborso anticipato volontario degli importi. La Bce ha anche deciso "di fissare la remunerazione delle riserve obbligatorie detenute dagli enti creditizi presso l'Eurosistema al tasso della Bce sui depositi presso la banca centrale, allo scopo di allineare maggiormente tale remunerazione alle condizioni del mercato monetario".
"L'inflazione continua a essere di gran lunga troppo elevata e si manterrà su un livello superiore all'obiettivo per un prolungato periodo di tempo". Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde in conferenza stampa a Francoforte. A settembre l'inflazione dell'area dell'euro ha raggiunto il 9,9%. Negli ultimi mesi l'impennata delle quotazioni dei beni energetici e alimentari, le strozzature dell'offerta e la ripresa della domanda dopo la pandemia hanno determinato una generalizzazione delle pressioni sui prezzi e un rialzo dell'inflazione. La politica monetaria del Consiglio direttivo mira a ridurre il sostegno alla domanda e a mettere al riparo dal rischio di un persistente incremento dell'inflazione attesa. Il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti nell'ambito del proprio mandato per assicurare che l'inflazione si stabilizzi sull'obiettivo del 2% a medio termine.
Con l'ulteriore rallentamento dell'economia nella parte finale di quest'anno e all'inizio del 2023 ci potrebbe essere un aumento della disoccupazione ha affermato ancora la presidente della Bce, aggiungendo che il mercato del lavoro al momento "continua ad andare bene" ma con il rallentamento dell'attività in futuro ci potrebbe essere "una maggiore disoccupazione".
"I rischi per lo scenario di crescita sono chiaramente al ribasso, specie nel breve termine" ha affermato Lagarde, notando che "un rischio significativo è quello che la guerra si trascini" e che "la fiducia potrebbe peggiorare ulteriormente, così come le strozzature all'offerta".
"I governi devono perseguire politiche di bilancio che portino alla discesa dei debiti elevati, e le politiche strutturali devono aumentare il potenziale di crescita" ha aggiunto la presidente della Bce, ricordando che le misure di sostegno all'economia devono essere "mirate e temporanee". Lagarde ha anche chiesto una "rapida attuazione delle riforme" del Pnrr e Next Generation EU.
"Oggi abbiamo fatto ulteriori progressi per definire un approccio accomodante "ma non abbiamo ancora finito con la normalizzazione" della nostra politica monetaria ha spiegato Lagarde in conferenza stampa dopo la riunione del Consiglio direttivo, "C'è ancora spazio" per intervenire sui tassi.
"Abbiamo legato la remunerazione delle riserve al tasso di deposito perchè vogliamo assicurarci che le banche trasmettano al sistema economico il tasso di deposito" che con i rialzi decisi oggi è a 1,5% ha aggiunto la presidente della Bce in conferenza stampa.
"Nelle nostre decisioni non saremo condizionati dalle politiche fiscali o dai mercati finanziari: dobbiamo fare quel che va fatto. Le banche centrali devono focalizzarsi sul proprio mandato ed è quello che abbiamo fatto oggi" ha affermato Lagarde rispondendo a una domanda sulle riserve di alcuni leader europei sulle mosse della Bce.