Sulla riforma del Patto di Stabilità e Crescita UE è in atto da tempo un complicato negoziato tra i ministri economici dell'eurozona, riuniti ogni mese nel consesso dell'Eurogruppo. La trattativa è di capitale importanza in quanto concerne la riforma delle regole, sospese fino a gennaio del 2024, alla base della gestione dei conti pubblici da parte dei Paesi UE. Anche nella sessione del 16 ottobre in Lussemburgo non sono emerse soluzioni condivise e si è avuta la sensazione che gli sherpa stiano lavorando a mediazioni lontano dai riflettori. Lo si evince dai toni delle dichiarazioni della ministra spagnola Nadia Calvino, nel ruolo di mediatrice in rappresentanza della presidenza di turno dell'Unione. Calvino ha ammesso di poter "iniziare la fase finale del negoziato politico sulla base di un testo legislativo nelle prossime riunioni" e comunque entro fine anno. La presidenza spagnola ha messo il sostegno agli investimenti tra i quattro pilastri del negoziato, ma la partita per poterli scorporare dal conteggio del deficit è tutta da giocare. La Germania sta insistendo sulla richiesta di un taglio annuo al debito dei Paesi più indebitati. La Francia intende evitare un aggiustamento insostenibile sulle finanze pubbliche. L’Italia punta a tutelare gli investimenti strategici.
La riunione dell'Eurogruppo è stata preceduta da una sessione di dialogo economico transatlantico. Giunta in Lussemburgo, la segretaria al tesoro statunitense Janet Yellen, ha voluto soffermatasi su due priorità: il sostegno all'Ucraina, una ritrovata intesa dei sistemi produttivi transatlantici nel confronto con la Cina. Sul Patto di Stabilità europeo la dichiarazione della Yellen ha assunto i toni di un endorsement agli sforzi di mediazione della presidenza spagnola: "Mi rendo conto che ci saranno altre decisioni da prendere nei prossimi mesi per sostenere la ripresa dell'Europa, compreso il lavoro in corso sulla riforma del Patto di stabilità e crescita. Spero che l'accordo finale, incentivando adeguatamente livelli di debito sostenibili, consenta anche di perseguire di nuovo la crescita con investimenti".
Rivolgendosi alla Yellen, il presidente dell'Eurogruppo Pascal Donohe ha detto: “L’economia globale ha rallentato leggermente nel secondo trimestre del 2023, ma è ancora resiliente, e abbiamo condiviso insieme la forte convinzione che le nostre economie, l’economia europea e l’economia americana siano andate meglio del previsto nella prima metà di quest’anno. . Fino ad ora, su entrambe le sponde dell’Atlantico, possiamo vedere gli shock manifestarsi gradualmente, con l’attuale calo della crescita in Europa e, naturalmente, altri sviluppi che si verificano in tutto il mondo. Rimaniamo tuttavia fiduciosi che la situazione migliorerà nel 2024 e, in Europa, sappiamo che dobbiamo continuare a lavorare insieme per trovare nuovi modi di coordinare i nostri sforzi in modo da poter ottenere più risultati collettivamente di quanto possiamo ottenere individualmente. E lo faremo.”
La prossima riunione dell'Eurogruppo è in programma l'8 novembre.
Antonio De Chiara @euroeconomie.it