Nell'Ue cresce il consenso sulla proroga della sospensione del Patto di stabilità e crescita oltre il 31 dicembre prossimo.
A fine marzo si era espresso il Commissario agli affari economici Ue Paolo Gentiloni dichiarandosi, in visita a Bucarest, "ottimista" sul consenso fra gli Stati membri dell'Ue per portare a termine la discussione sulla revisione del Patto di stabilità, con le necessarie riforme da individuare. Sulla clausola di sospensione del Patto anche oltre la fine del 2022 Gentiloni espresse la necessità di tener conto delle conseguenze economiche della guerra in Ucraina.
A soli quindici giorni di distanza, a Gentiloni ha fatto eco la Presidente della commissione economica (Econ) dell'Europarlamento Irene Tinagli con una dichiarazione del 14 aprile all'agenzia giornalistica italiana Ansa.
Tinagli ha dichiarato di ritenere necessaria una riforma del Patto che dia "priorità assoluta" alla ridefinizione del percorso di rientro dai debiti eccessivi, percorso da adattare allle condizioni specifiche dei singoli Paesi per evitando pressioni rigoriste. Serve quindi "un nuovo intervento europeo" a sostegno dei Paesi più esposti alla crescita del debito: magari non un Next Generation Eu bis, ma "qualcosa di più mirato e circoscritto" che offra risorse per superare le difficoltà contingenti.
La Presidente della Commissione Econ ha sostanzialmente confermato di concordare con la proposta di Mario Draghi di fissare "un tetto al prezzo del gas importato. E che, più in generale, occorrano "azioni tempestive" che scnogiurino problemi alle popolazioni europee.
Antonio De Chiara per la rubrica Macro/Scenari di @euroeconomie