Un piano per mettere un freno all’impennata del costo dell’energia in Europa. Ad annunciarlo la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo al Forum Bled in Slovenia.
Von der Leyen: Consgilio straordinario, misure urgenti e riforma strutturale
La Presidente Von der Leyen ha dichiarato: “I prezzi dell’elettricità alle stelle stanno ora mettendo in evidenza, per diversi motivi, i limiti del nostro attuale disegno del mercato elettrico” che “è stato sviluppato in circostanze completamente diverse e per scopi completamente diversi. Ecco perché ora stiamo lavorando a un intervento di emergenza e a una riforma strutturale del mercato dell’energia elettrica”.
Di questro si parlerà al Consiglio Ue straordinario dei ministri dell’Energia convocato per il prossimo 9 settembre a Bruxelles.
Segnali di apertura dalla Germania
Si registrano novità dalla Germania. Un messaggino ai colleghi europei da parte del ministro dell’Ambiente tedesco Habeck, contempla la disponibilità di Berlino a discutere, il prossimo 9 settembre a Bruxelles anche del price cap del gas, così come della possibilità di slegare il prezzo dell’elettricità da rinnovabili da quello record del gas.
La crisi del gas russo ha comunque cambiato i piani di approviggionamento eneregeticoo della Germania che aveva stabilito di abbandonare progressivamente il carbone entro il 2038 nell’ambito della lotta ai cambiamenti climatici.
Una nuova direttiva del 14 luglio, permette ora di riattivare In Germani le centrali già chiuse. Ai primi di agosto è stato riaperto l’impianto Mehrum a Hohenhameln, in Bassa Sassonia e da fine agosto Berlino ha riattivato un’altra grande centrale a carbone, l’impianto di Heyden a Petershagen, nel land occidentale del Nord Reno Westfalia. Altre centrali a carbone verranno gradualmente riattivate
le proposte italiane
La notizia del messaggio del ministro tedesco è rimbalzata In Italia e il Governo, appresa la notizia dell'apertura tedesca sulla questione gas, ha tenuta una riunione dei ministri più interessati al dossier. Non sono stati comunque resi i noti gli esitti della riunione e sui media si parla di un Draghi che si muoverà con prudenza fino al Consiglio straordinario del 9 settembre.
Prepararsi in tempo al peggio
“Dobbiamo prepararci a una potenziale interruzione totale del gas russo”, ha ribadito Von der Leyen, ricordando quanto fatto finora. “Stiamo diversificando i nostri fornitori alla velocità della luce: la fornitura di gas da fonti diverse dalla Russia è aumentata di 31 miliardi di metri cubi da gennaio di quest’anno e questo compensa i tagli russi. Stiamo anche riducendo in modo sostanziale il nostro fabbisogno di gas importato e per questo abbiamo chiesto agli Stati membri di ridurre il consumo di gas del 15%”. Per cui, precisa la Presidente della Commissione Ue, occorre “porre fine alla nostra dipendenza dai combustibili fossili russi è solo il primo passo. L’aumento vertiginoso dei prezzi dell’elettricità sta mettendo a nudo i limiti dell’attuale struttura del mercato elettrico, che è stato sviluppato per circostanze diverse. Per questo stiamo lavorando a un intervento di emergenza e a una riforma strutturale del mercato dell’elettricità”.
In cerca di soluzioni strutturali
Nelle dichiarazioni pubbliche della Presdeinte della Commissione sono riscontrabili due novità sostanziali che si riflettono nelle strategie - per ridurre i consumi, calmierare i prezzi e non dipendere più da Mosca - su due fronti d'intervento :
1) la richiesta agli Stati membri di ridurre il consumo di gas del 15% e di conservarlo nello stoccaggio: in questo modo si possono risparmiare fino a 45 miliardi di metri cubi di gas naturale. Su questa strada potrebbe essere percorribile anche la prospettiva concreta del tetto al prezzo del gas, da tempo propugnato dal Governo italiano.
2) la separarazione dei prezzi del gas da quelli dell’elettricità. La formazione del prezzo dell’energia elettrica con meccanismi autonomi, renderebbe più agevole la gestione del mercato in vista di una crescita, da accellerare il più possibile nei Paesi membri, della quota di energia europea derivante da rinnovabili.
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