In Francia per la corsa all'Eliseo Emmanuel Macron e Marine Le Pen sono al ballottaggio. Solo il 24 aprile la Francia saprà quale sarà il suo Presidente per il prossimi cnque anni. In queste settimane i due contendenti hanno promesso nuovo sviluppo economico con programmi che detteranno la linea al nuovo ministro che sarà al comando di Bercy (nella foto), dicastero chiave dei governi francesi. Ma con quali programmi economici i due candidati si sono presentati agli elettori?
La questione del potere d'acquisto e i programmi economici in vista del ballottaggio
Il centro della scena negli ultimi mesi è stato occupto anche in Francia dal potere d'acquisto, a causa dell'aumento dell'inflazione e dei prezzi dell'energia alle stelle, e probabilmente rimarrà il tema principale nelle prossime due settimane.
Il programma del Presidente uscente Macron
Ammonta a 50 miliardi lo scossone che Macron, se rieletto, vuole dare all'economa francese : riduzioni fiscali per 15 miliardi (metà famiglie, metà imprese), un incremento del bonus esentasse pagato dalle imprese, meno contributi sociali per i lavoratori autonomi e meno contributi versati dalle imprese sul valore aggiunto (7 miliardi).
Per mitigare l'impatto dei prezzi alle stelle dell'energia Macron vuole estendere le misure adottate dallo scorso novembre per le famiglie a basso reddito. E poi Macon ha messo in campo i suoi cavalli di battaglia. Dalla lotta al cambiamento climatico al rafforzamento dell'indipendenza economica della Francia.
Su stato sociale, pensioni e servizi sanitari il pogramma si fa più vago ma dicendo di puntare al loro consolidamento Macron lancia un chiaro appello al largo spettro di elettori che diffidano dell'estrema destra nazionale.
Il programma dalla sfidante Le Pen
Marine Le Pen ha annunciato una serie di misure dal costo di 68 miliardi di euro con un ammiccante slogan microeconomico che promette di "restituire 150-200 euro al mese" ai francesi. Come? Attraverso un'aliquota Iva dello 0% su 100 prodotti di base e una riduzione dell'iva dal 20% al 5,5% sull'energia e l'annullamento dell'imposta sul carbonio.
Le Pen strizza l'occhio anche all'elettorato under 30 al quale promette un'imposta sul reddito pari a zero. La leader della destra dice di voler far crescere i salari del 10% con un'esenzione alle imprese sui contributi sociali. Non mancano alcune riduzioni o esenzioni sulle imposte societarie. Ma dove Le Pen conta di recuperare risorse per il suo programma ? Innanzitutto reintroducendo una tassa sulla ricchezza finanziaria, soppressa da Macron nel 2017, dai minori benefici sociali per gli immigrati (16 miliardi), con 15 miliardi derivanti dalla lotta contro l'evasione fiscale, dai tagli alle spese correnti del governo (8 miliardi) e pagamenti inferiori al bilancio dell'Ue (circa 5 miliardi).
Misure distintive rispetto a Macron che rimarcano, su migranti e trasferimenti al bilancio Ue, l'euroscetticismo della Le Pen, nota per i suoi giudizi non ostili a Putin e con un programma per la difesa che prevede addirittura il ritiro della Francia dalla struttura di comando militare della Nato.