E' stato trovato l'accordo tra Consiglio, Parlamento e Commissione europea in tema di salario minimo.
L'annuncio è stato dato martedi 7 giugno dalla Presidente della Commissione Von der Leyen : «Nei nostri orientamenti politici abbiamo promesso una legge per garantire salari minimi equi nell'UE. Con l'accordo politico di oggi sulla nostra proposta su salari minimi adeguati, portiamo a termine il nostro compito. Le nuove regole tuteleranno la dignità del lavoro e faranno in modo che il lavoro paghi».
La bozza della direttiva, che dovrà essere approvata in via definitiva da Parlamento e Consiglio UE, non prevede l’obbligo di introdurre un salario minimo negli Stati membri (attualmente non è previsto in Italia, Austria, Svezia, Danimarca, Finlandia e Cipro), ma di definire procedure in grado di garantire l’adeguatezza dei salari minimi e di aggiornarli secondo una serie di criteri.
Il commissario UE al Lavoro Schmit, in conferenza stampa, ha specificato che gli aggiornamenti dei salari minimi nell'Unione dovranno avvenire con la partecipazione delle parti sociali, una volta ogni due anni, mentre nei paesi che usufruiscono di un meccanismo di indicizzazione automatico l’aggiornamento potrà avvenire anche ogni quattro anni. Negli Stati dove invece il salario minimo non è previsto, la direttiva offre di favorire la contrattazione collettiva affinché si possano stabilire i salari e di estendere il bacino dei lavoratori che in linea al diritto nazionale possano godere di una tutela salariale.
Positivo il commento, in un tweet, del Ministro del Lavoro italiano Orlando: "Io credo che vadano tenute insieme tre cose: la tutela del #lavoro povero, l'adeguamento dei #salari attraverso una ordinata contrattazione e poi anche la riduzione del peso fiscale sul lavoro. Queste tre cose non vanno contrapposte, vanno tenute insieme."
Si delinea un quadro di azione del Governo italiano in direzione di una rafforzata tutela dei salariati, recependo, in prospettiva, la misura del salario minimo con il contemporaneo rafforzamento di ruolo e funzioni della contrattazione colletiva, così da continuare a garantire all'Italia un sistema salariale e di welfare aggiornato ed efficace.
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