EN - The European Central Bank cut interest rates by another 0.25 percentage points on Thursday.
The Frankfurt-based financial institution reduced its key deposit rate to 3.5%, as expected, providing further relief to eurozone households and businesses.
"Recent inflation data have come in broadly as expected," the ECB said in a statement.
But it warned the path ahead would not be smooth, saying that "inflation is expected to rise again in the latter part of this year, partly because previous sharp falls in energy prices will drop out of the annual rates."
After raising interest rates at a record pace since mid-2022 to combat rising consumer prices, the ECB has begun to ease pressure as inflation rates have fallen.
The bank already cut its depositi rate to 3,75% in June and then paused in July before taking a summer break in August.
IT - Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (Bce) ha deciso di ridurre di 25 punti base il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale stessa, ossia il tasso mediante il quale orienta la politica monetaria.
Inoltre il differenziale tra il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e il tasso sui depositi presso la banca centrale sarà fissato a 15 punti base. Il differenziale tra il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali e quello sulle operazioni di rifinanziamento principali rimarrà invariato a 25 punti base. Pertanto, il tasso di interesse sui depositi presso la banca centrale sarà ridotto al 3,50%. I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ridotti rispettivamente al 3,65% e al 3,90%. Le modifiche entreranno in vigore il 18 settembre 2024.
La decisione di tagliate ancora i tassi di interesse dell'eurozona è stata assunta oggi dal Consiglio Bce “all'unanimità”, ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde incontrando la stampa al termine della riunione, i dati pervenuti “hanno rafforzato la fiducia nelle nostre previsioni”: nell'Eurozona "la ripresa continua ad affrontare venti contrari ma ci aspettiamo che si rafforzi, anche per l'aumento della domanda globale" e “sulla scia di maggiori spese per i consumi e di maggiori investimenti delle imprese”.
Ha inoltre urgente un processo riformatore dell'UE ispirato dai due rapporti Draghi - Letta, definendo il primo formidabile.
"I rischi per crescita economica rimangono orientati verso il basso", ha aggiunto, citando fra i rischi l’indebolimento dell’economia mondiale e l’acuirsi delle tensioni commerciali tra le maggiori economie che potrebbero gravare sull’espansione dell’area dell’euro. “La guerra ingiustificata della Russia contro l’Ucraina e il tragico conflitto in Medio Oriente costituiscono le principali fonti di rischio geopolitico”.
Quanto al prossimo futuro, Lagarde ha ribadito che la Bce è "data dependent" e deciderà su un eventuale taglio dei tassi "riunione per riunione". "Non ci stiamo impegnando preventivamente su un particolare percorso dei tassi", ha precisato. “Que sera, sera”, sintetizza affidandosi allo spagnolo.
Il comunicato della Bce
La Bce conferma la sua stima sull'inflazione nell'area euro per il 2024, mantenendola al 2,5% indicato a giugno. Per il 2025 la stima resta al 2,2% previsto a giugno. La stima rimane al 1,9% di giugno per il 2026. In un comunicato, la Bce spiega che l'inflazione "dovrebbe tornare ad aumentare nell'ultima parte di quest'anno, anche perché i precedenti bruschi ribassi dei prezzi dell'energia non incideranno più sui tassi calcolati sui dodici mesi", e poi "diminuire fino a raggiungere il nostro obiettivo nella seconda metà del prossimo anno".
Riviste invece leggermente al ribasso le stime di crescita rispetto alle proiezioni di giugno: il Pil crescerà di 0,8% nel 2024, dell'1,3% nel 2025 e dell'1,5% nel 2026, "principalmente per effetto del minore contributo della domanda interna nei prossimi trimestri". Le condizioni di finanziamento "rimangono restrittive e l'attività economica resta contenuta, di riflesso alla debolezza dei consumi privati e degli investimenti", scrive la Bce.
“Sulla base della sua valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria - si spiega nel comunicato di fine vertice - è ora opportuno compiere un altro passo nella moderazione del grado di restrizione della politica monetaria”.
Prosegue la nota: “Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine. Manterrà i tassi di riferimento su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario a conseguire questo fine. Per determinare livello e durata adeguati della restrizione, il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione. In particolare, le decisioni sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi".
Il prossimo taglio ai tassi è atteso per dicembre. Sebbene l'inflazione sia scesa al 2,2% ad agosto, il livello più basso in tre anni, e il rallentamento della crescita salariale abbia dato alla Bce il via libera per allentare di nuovo la prossima settimana, diversi membri del direttivo Bce non vogliono approvare troppi tagli consecutivi e propongono non più di un taglio a trimestre. Le borse, che nelle ore precedenti l'annuncio della Bce le banche si erano mostrate caute ma fiduciose, hanno mantenuto l'andamento positivo dopo l'annuncio della Banca centrale.
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