Si sono tenute il 25 e 26 febbraio a Parigi le riunioni informali dei minisitri dell'Eurogruppo e del Consiglio Economia e Finanza dell'Ue (Ecofin) per riferire ai capi di governo sulle sanzioni auspicabili contro la Russia che sta invadendo l'Ucraina. Si sono registrate posizioni articolate riconducibili alla intensità e agli strumenti delle sanzioni applicabili con due fronti di governi europei che si sono ritrovati, non senza tensioni e distinzioni, a Parigi.
Francesi più assertivi
Premettendo che ogni ministro convenuto ha precisato che non c’è alcuna divergenza di opinioni sul fatto che le sanzioni contro la Russia debbano rapidamente operare, la delegazione che è apparsa più assertiva è stata quella francese, con il ministro delle finanze Bruno Le Maire che ha sintetizzato la sua valutazione sul corso e gli esiti della riunione, con tono fermo : "Abbiamo deciso di preparare nuove sanzioni piu' penalizzanti verso le istituzioni finanziarie russe'. Con in dote una autonomia energetica superiore agli altri partners europei, Le Maire ha evocato la possibilità di bloccare il sistema Swift per la Russia allinenandosi all'ipotesi ventilata da Stati unitie Gran Bretagna. Il sistema Swift “è quello che permette di bloccare l’accesso delle istituzioni finanziarie russe a ogni istituto finanziario nel mondo” aggiungendo addirittura che "Il sistema Swift è l’arma nucleare finanziaria nell’ambito della crisi scoppiata dopo l’attacco russo all’Ucraina.
Cauti su Swift tedeschi ed italiani
Più cauto è apparso il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner che ha dichiarato : "È necessario valutare le conseguenze dell'esclusione della Russia dal sistema per i pagamenti internazionali Swift, prima di includere tale misura nelle sanzioni dell'Ue contro Mosca per l'invasione dell'Ucraina". Per Lindner, la Germania è “aperta” a escludere la Russia dallo Swift, ma “dobbiamo conoscere le conseguenze”. Mosca potrebbe, infatti, rispondere a questa sanzione interrompendo le forniture di gas all'Ue. Il ministro tedesco ha voluto comunque precisare che “chiedere delle conseguenze non significa non essere pronti a sostenerle”.
Il ministro dell’Economia italiano Daniele Franco spiegando la posizione del governo Draghi che ha frenato, al pari della Germania, una decisione rapida per escludere la Russia da Swift in base alla necessità di continuare "a pagare il gas naturale russo: se una sanzione dovesse interrompere i pagamenti dei flussi di gas, un paese come l’Italia che utilizza il gas russo per il 43% del fabbisogno di gas, quindi il 15-16% del fabbisogno complessivo di energia, e’ chiaro che il venir meno subitaneo di queste forniture potrebbe essere un problema”. non c’è alcuna divergenza di opinioni sul fatto che le sanzioni debbano operare, dobbiamo solo stare attenti a non creare delle situazioni (negative) in molti Paesi tra cui l’Italia che utilizzano tutti i giorni il gas russo” che non può essere sostituito rapidamente.
La Commissione : il costo della reazione all'invasione russa è da sostenere
"Pagheremo un prezzo economico per questa guerra", ha detto, a margine dell'Ecofin, il Commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni. "Penso - ha aggiunto - ci sarà un impatto ma il costo della reazione a questa invasione, a questa violazione delle regole internazionali" da parte della Russia di Vladimir Putin. "è un costo che dobbiamo sostenere.
La Bce rassicurante e pronta a garantire stabilità
Ancora un volta Chrisine Lagarde ha, dal canto suo, rassicurato i convenuto garantendo che la Banca centrale europea (BCE) è pronta a fare tutto ciò che "è necessario per garantire la stabilità dei prezzi e quella finanziaria nella zona euro" e ha aggiunto che "data l'attuale incertezza è più che mai necessario essere guidati dai nostri principi di opzionalità e flessibilità".