Il primo gennaio 2001 cominciava a circolare l'Euro, la moneta comune europea nata dal gran compromesso franco-tedesco maturato dopo l'unificazione tedesca. Vincolare ad un conio comune gran parte degli Stati europei, fu frutto di una covergenza di interessi fra la Francia e Germania e a seguire di altri grandi e piccoli Stati europei in virtù della quale , sotto la presidenza di Jacques Delors della Commissione, i governatori delle banche centrali dei paesi dell’UE redassero la relazione Delors sulle modalità per conseguire l'Unione Economica e Monetaria (UEM).
La relazione Delors proponeva un periodo preparatorio suddiviso in tre fasi, compreso tra il 1990 e il 1999, per giungere a un’Unione economica e monetaria e all’area dell’euro. I leader europei accettarono le raccomandazioni contenute nella relazione Delors.
Il nuovo trattato sull'Unione europea, che conteneva le disposizioni necessarie per la creazione dell'Unione monetaria, fu approvato durante il Consiglio europeo di Maastricht, nei Paesi Bassi, nel dicembre 1991.
Dopo un decennio di preparativi l'euro venne introdotto il 1° gennaio 1999: durante i primi tre anni fu "invisibile", in quanto utilizzato solo a fini contabili e per i pagamenti elettronici. Le monete e le banconote entrarono in circolazione il 1° gennaio 2002 e in 12 paesi dell'UE si assistette al passaggio a una nuova valuta più rilevante della storia.
L'Euro è sopravvissuto alle tensioni create da anni di austerity per tenere nei parametri di Maastricht fondamentali economici asimmetrici e ha attraversato una grave crisi dei debiti sovrani tra il 2008 e il 2010. Circola in 19 paesi dell'Unione europea con 340 milioni di abitanti.